La piccola e media impresa italiana è sempre più in difficoltà ad operare nei contesti europei e internazionali. Manca sicuramente una cultura di base all’utilizzo delle opportunità offerte dalla globalizzazione incalzante, inoltre, il sistema paese non aiuta il 70% dei piccoli e medi imprenditori che sono la vera ricchezza del paese ad accedere ai mercati internazionali.


Banca centrale bulgara investire in bulgaria L’unico vero interesse dei governi è quello di rafforzare la bilancia commerciale ovvero di vendere all’estero i prodotti nazionali.

Questa politica di fondo, ormai chiara nei programmi politici, porta con se dei chiari contrasti rispetto al progetto europeo di base che, di fatto, non doveva essere asservito alle logiche mercantilistiche.

Società in bulgaria

In ogni caso è bene guardarsi attorno e valutare con favore le opportunità offerte dai paesi dell’est Europa.

La Bulgaria, al centro dei Balcani, rappresenta una buona possibilità di sviluppo per investimenti sia di carattere finanziario che di produttività sia in vista di un rafforzamento dei consumi nell’area circostante (grazie alla crescita economica superiore alla media europea) che per le possibilità di utilizzo di diversi punti di forza che incentivano  gli imprenditori a guardare con interesse la Bulgaria.

I punti di forza sono i seguenti:

1) Stabilità politica: garantita dalla partecipazione della Bulgaria alla NATO dal 2004 e dall’Unione Europea dal 2007. La partecipazione all’Unione Europea è fondamentale per gli operati comunitari. Infatti, la libera circolazione delle persone, dei capitali, delle merci e del lavoro all’interno dell’Unione è un principio ispiratore dell’unione del popolo Europeo. Questo consente all’imprenditore-investitore di avere garanzie di uniformità di normative e di tutele legali oltre a garantire un sicuro trend di sviluppo dei paesi della periferia dell’Europa che cresceranno molto più in fretta nei prossimi anni per livellarsi al mercato comune;

2) La tassazione più bassa dell’Unione. La Bulgaria adotta dal 2008 un sistema fiscale semplice e moderno: sia per le persone fisiche che giuridiche la tassazione è FLAT al 10%, mentre i dividendi sono tassati al 5%, non sono previste imposte sulla produzione.

3) Energia elettrica a basso costo: nonostante i rincari degli ultimi mesi l’energia elettrica in Bulgaria ha il costo più basso dell’intera Unione. La Bulgaria produce energia elettrica in eccedenza e, pertanto, può esportarla. Il basso costo dell’energia consente di dare ulteriore competitività alle attività produttive.

4) Basso costo del lavoro: la Bulgaria ha il costo del lavoro più basso dell’intera Europa a 28 paesi. Il lavoro Bulgaro se formato e stimolato e correttamente retribuito ha un ottimo rendimento.

5) Basso costo della logistica: grazie ai fondi Europei la Bulgaria si è dotata di ampie aree industriali ed altre sono in corso di costruzione. Il basso costo delle strutture logistiche consentono di evitare pesanti aggravi economici nella fase di start up.

6) Basso costo di start up e velocità di realizzazione: costituire società di capitali in Bulgaria è semplice e poco costoso. La Camera di Commercio Bulgara è completamente informatizzata e i costi di costituzioni sono molto ridotti. Stante la semplicità della normativa di base è sempre utile rivolgersi a professionisti con standard evoluti per realizzare la società più adatta alle proprie esigenze.

7) Giovani motivati ed istruiti: la Bulgaria ha università di buon livello dislocate sul territorio. Molti giovani hanno avuto più di una esperienza di studio o di lavoro all’estero; molto diffusa è la buona conoscenza della lingua inglese. I giovani hanno voglio di fare, ambiscono a raggiungere il livello di consumo e di benessere dei colleghi Europei e quindi sono estraneamente motivati. Sarà agevole trovare personale qualificato per gli investitori esteri.

8) Nel cuore dei Balcani è un crocevia strategico tra l’Europa il sud est asiatico, la Turchia e la Russia: gli scambi commerciali sono garantiti da tradizioni di storica propensione al commercio internazionale dell’imprenditoria Bulgara.

9) Stabilità Monetaria: il LEV Bulgaro è agganciato con accordi internazionali con l’Euro con un sistema di cambio fisso pari a 1 € = 1,955 LEV

10) Stabilità Economica: la Bulgaria ha un bassissimo debito pubblico, anche per il 2014 non dovrebbe superare il 20% del PIL; nonostante la crisi economica che dal 2009 ha soggiogato l’Europa la Bulgaria non si è indebitata ed ha contenuto la spesa pubblica senza indebitarsi. Nessun deficit eccessivo vuole dire che la Bulgaria è un paese libero dagli impulsi di comando bancari e potrà permettersi di crescere senza subire ricatti. La Bulgaria rispetta anche i vincoli Comunitari Deficit / PIL e nei prossimi anni potrà concentrare gli sforzi sullo sviluppo, ricerca e infrastrutture senza dover ricorrere a espropriazioni di carattere fiscale per tenere fede agli impegni Europei sul contenimento della spesa pubblica e sul ridimensionamento del debito pubblico, verrà ipoteca alla ripresa economica delle più importanti economie Europee.