Il Rapporto economico di primavera del Fondo Monetario Internazionale, pubblicato in aprile, appare nell’insieme piu’ pessimista: per la seconda volta, nel giro di qualche mese, FMI rivede al ribasso le stime per l’economia mondiale, 3,2% invece del 3,4%. Taglio anche per la crescita’ dell’Eurozona dall’1,7% (a gennaio 2016) all’1,5%. Tra i fattori: la crisi migratoria, il terrorismo e l’eventuale uscita’ della Gran Bretagna dall’UE. A differenza dello scenario globale ed europeo poco ottimistico, nelle tabelle del WEO migliorano le prospettive per l’economia bulgara, vista in espansione del 2,3% nel 2016. Le stime sono state aumentate dello 0,4% rispetto al rapporto di ottobre 2015. L’inflazione media annua nel 2016 sara’ dello 0,2%, per accelerare e attestarsi sull’1,2% nel 2017. Il tasso di disoccupazione scendera’ dal 9,2% nel 2015 all’8,6% nel 2016 e al 7,9% nel 2017. Le previsioni del FMI sono in linea con quelle della Banca Mondiale, che ha confermato le sue stime per la crescita economica del Paese (2,2% nel 2016 e del 2,7%) e con quelle del Ministero delle finanze della Bulgaria (2,1% nel 2016 e 2,5% nel 2017).